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Museo diffuso: la Loggia di amore e psicheLiceo G.S "E. Montale" di Roma classe 2P

Il mito di Amore e Psiche La storia inizia con un re e una regina che avevano tre figlie, una delle quali si chiamava Psiche che era di una bellezza rarissima tanto che alcuni pensavano che fosse l’incarnazione di Venere, perciò tutti l’adoravano come se fosse una dea trascurando la dea Venere. Venere, che era invidiosa e gelosa di Psiche, chiese aiuto al suo figlio prediletto, Amore,meglio conosciuto come Eros o Cupido, che era incaricato di far innamorare Psiche dell’uomo più brutto e sfortunato della terra, in modo da ricoprirla di vergogna a causa di questa relazione. Amore però appena vide Psiche rimase incantato dalla sua bellezza e fece cadere la freccia preparata per Psiche nel suo stesso piede, così che lui si innamorò perdutamente di lei. Ogni notte Amore andava da Psiche senza mai farsi vedere in volto perché si voleva nascondere per evitare le ire della madre Venere. Un giorno le sorelle di Psiche la istigarono a scoprire il volto del suo amato ed allora Psiche prese una lampada a olio e una spada per paura che fosse un orribile mostro: Psiche raggiunse Amore mentre dormiva e avvicinò la lamapada al suo volto e rimase così incantata dalla sua bellezza che se ne innamorò. Stava per baciarlo quando lui si accorse di quello che era successo e lasciò Psiche da sola. Venere appena seppe dell’accaduto scatenò la sua ira su Psiche. La sottopose a diverse prove difficili che lei superò brillantemente, non contenta allora gli diede la prova più difficile di tutte, che consisteva di scendere negli inferi e chiedere alla dea Proserpina un po’ della sua bellezza. Psiche scese negli inferi come ordinato e ricevette un'ampolla dalla dea Proserpina, ma questa ampolla non doveva essere aperta. Però Psiche incuriosita dal contenuto l’aprì e scoprì che dentro non c’era la bellezza ma il sonno più profondo e così cadde in esso. Giove mosso a compassione fece in modo che i due amanti stessero insieme e fece in modo che Amore riuscisse a risvegliare Psiche. Psiche e Amore si sposarono e dalla loro unione nacque un figlio di nome Piacere.

Meraviglia Potere e Amore: I colori della prosperità Un pergolato che suscita nel visitatore meraviglia per aver rappresentato l’intero regno vegetale e piante del nuovo mondo mai viste prima, che allude al potere e alla ricchezza di Agostino Chigi associata ai frutti ed agli ortaggi e all’amore ed erotismo scegliendo il mito di Amore e Psiche e giocando con il simbolismo vegetale delle zucche falliche e dei fichi.

Venere sul suo cocchio chiede aiuto a Giove per difendere la sua bellezza

Villa Farnesina: una villa rinascimentale sulle rive del Tevere che dal 1944 appartiene all'Accademia dei Lincei. https://youtu.be/oZ6RqNhFcyU Dimora privata di Agostino Chigi un banchiere, tra gli uomini più ricchi della sua epoca, amante e sostenitore dell'arte e della cultura antica. La Villa di Agostino Chigi, una volta divenuta proprietà dei Farnese, prese il nome di Villa Farnesina. La costruzione ebbe inizio il 22 aprile del 1506 una data ritenuta propizia. Baldassarre Peruzzi ne fu l'architetto. Raffaello Sanzio e numerosi artisti della sua bottega tra cui Giulio Romano e Giovanni da Udine insieme a Sebastiano del Piombo, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, lo stesso Peruzzi furono gli esecutori degli affreschi. In particolare si devono a Giovanni da Udine le dettagliate riproduzioni di piante, frutti e verdure nei festoni vegetali che separano le scene della loggia di Amore e Psiche. La villa in altezza si sviluppa su sei piani, per un totale di 19 metri: piano interrato, piano terreno, mezzanino, primo piano, secondo mezzanino e belvedere. Il piano interrato era destinato ai locali di servizio come la dispensa e la cucina. Cuore della vita pubblica e della villa era il piano terreno, con le due logge, la stanza del fregio e la sala da pranzo. Il mezzanino ospitava le camere per la servitù, mentre al secondo piano trovavano spazio le camere da letto padronali, gli studioli e la sala delle prospettive. L’attuale ingresso per il pubblico risale al 1860: prima l’accesso alla villa avveniva attraverso la loggia di Amore e Psiche (il ciclo di affreschi, che comprende dodici scene, ispirato alla tormentata storia d’amore tra il dio Amore e la mortale Psiche), sul lato opposto. La villa si rifaceva allo stile della Roma imperiale, infatti si presentava come una via di mezzo tra un palazzo cittadino e una villa di campagna, immersa in un giardino che degradava verso le rive del Tevere.

Il banchetto nuziale tra Amore e Psiche alle loro spalle Le Tre Grazie li aspergono con il loro balsamo

Classe 2P Liceo Ginnasio di Stato "E. Montale" di Roma Il Museo diffuso, nato su iniziativa dell'Università di RomaTRE, consente di raccontare la città e il territorio su base tematica, valorizzando particolari aspetti caratteristici e distintivi. Una volta definito il tema da sviluppare, il progetto di museo diffuso si sviluppa enucleando e armonizzando tra loro le diverse risorse culturali del sistema locale, come musei, parchi urbani, memorie documentali, architetture, chiese, cimiteri monumentali, piazze etc., in modo che rappresentino tappe e momenti diversi ma coerenti di una comune temperie storica e culturale.Abbiamo scelto il percorso della Loggia di Amore e Psiche coordinato dalla prof.ssa Giulia Caneva di Roma TRE. La loggia di Amore e Psiche alla Villa Farnesina La Loggia di Amore e Psiche: Il mito, l’arte e la scienza La storia di Amore e Psiche viene raccontata da Apuleio nell’opera de l’ Asino d’oro o Metamorfosi. Nella Loggia di Amore e Psiche della Villa Farnesina, Raffaello Sanzio e Giovanni da Udine dipingono il mito di Amore e Psiche in una cornice botanica. La Loggia di Amore e Psiche è la metafora dell’itinerario dell’anima umana che, se spinta dal desiderio d’amore, attraverso il superamento di prove e fatiche, passa dall’oscura esperienza della vita terrena alla luminosa condizione della dimensione divina e immortale.

La Biodiversità: piante dal vecchio mondo e dall’America Nei festoni affrescati da Giovanni da Udine vengono rappresentate 170 specie di frutti e fiori provenienti dal vecchio mondo e dall’America il più antico documento dell’introduzione delle specie americane riportate da Colombo in Europa: Cucurbita maxima e Cucurbita moscata - Zucche gialle , Zea mays - Mais, Cucurbita pepo - Zucchine

Di fronte Villa Farnesina si trova Palazzo Corsini,sede dell'Accademia dei Lincei. Il giardino di Palazzo Corsini un tempo comprendeva quello che attualmente è il Museo dell’Orto botanico di Roma che, con i suoi dodici ettari di parco e circa 2.000 metri quadrati di serre, è uno dei maggiori d’Italia. Le sue collezioni rivestono particolare interesse non solo per importanza scientifica ma anche, e soprattutto, per modalità di coltivazione e ricostruzione scenografica degli ambienti, che aiutano il visitatore nella difficile opera di collocazione immaginaria della specie nelle aree di origine.Dopo aver ammirato la loggia di Amore e Psiche, siamo andati ad osservare diverse specie botaniche -Le Gimnosperme-Le Palme-Il Roseto-Il Giardino degli Aromi-La Serra Corsini-Il Giardino Giapponese-La Serra Tropicale

La nostra passeggiata scientifica si è conclusa al Museo dell'Orto Botanico per vedere alcune delle specie botaniche raffigurate nei festoni della Villa della Farnesina. La Serra Corsini Le Palme

Dopo aver visitato il Palazzo della Farnesina, la nostra passeggiata scientifica si è conclusa al Museo dell'Orto Botanico Cactus ed Euforbie Serra Corsini Il Giardino Giapponese

Pensando ai vari campi di applicazione della chimica, difficilmente potrebbe venire in mente tra le prime opzioni la pittura. Eppure l’arte della raffigurazione pittorica deve moltissimo a questa disciplina scientifica, che affonda le sue origini nell’alchimia. I verdi, i blu, gli ocra dei quadri più famosi nel corso dei secoli sono “figli” delle conoscenze chimiche del tempo e un interessante percorso di storia dell’arte si potrebbe tracciare proprio passando in rassegna con “occhio da chimico” le prime pitture dei nostri antenati nelle. L’arte di comporre i colori in quadri vividi e espressivi nasce dalla capacità di manipolare la luce attraverso la scelta e la “lavorazione” delle sostanze che servono a diffondere la luce sul supporto che serve come base del dipinto: i pigmenti e i leganti. Un pigmento è una sostanza formata da particelle con piccolissime dimensioni che dà colore a un materiale, all’interno del quale si disperde senza però sciogliersi. Quando sono illuminate da luce bianca, le particelle che compongono il pigmento si comportano come un centro di diffusione, cioè restituiscono la luce diffondendola in tutte le direzioni. Il colore di un pigmento è allora determinato dalla lunghezza d’onda della componente della luce che le particelle del pigmento diffondono. Da quando la chimica organica ha fatto irruzione nell’industria, i pigmenti, di qualunque intensità e sfumatura, sono diventati migliaia e soprattutto sono facilmente reperibili sul mercato. Ovviamente la bellezza di una raffigurazione pittorica non dipende solo dalla quantità dei pigmenti a disposizione nella tavolozza del pittore. Prima di effettuare il dipinto vero e proprio, il supporto su cui verrà eseguita la l’opera d’arte deve essere preparato stendendo su di esso uno strato di colore bianco, in modo che la superficie possa accogliere meglio i pigmenti colorati. I vari pigmenti colorati devono essere poi dispersi in un legante trasparente che verrà utilizzato per realizzare il vero e proprio strato pittorico. A seconda del pigmento, ma soprattutto del legante utilizzato, sarà possibile sovrapporre più strati di pittura. Al termine dell’opera, sul dipinto viene poi steso un film trasparente con funzione protettiva ed estetica.

I FESTONI E LE 170 SPECIE BOTANICHE Nei festoni sono raffigurate 170 specie di frutti e fiori provenienti da tutti i continenti allora noti e in particolare delle specie americane a poco meno di 20 anni dalla scoperta del Nuovo Mondo, costituendo il più antico documento delle piante riportate da Colombo in Europa quali Mais: Zea mays L, zucchine: Cucurbita pepo L, zucche gialle: C. maxima Duchesne e C. moscata Duchesne

Venere e Amore Gli uomini trascurano per Psiche il culto di Afrodite e la Dea si riempie d’ira e chiama a sé Amore chiedendogli di far innamorare Psiche dell’uomo più malvagio.

Psiche viene portata sull'Olimpo da tre amorini per consegnare l'ampolla con il balsamo della bellezza a Venere.

Bibliografia CANEVA G. Il mondo di Cerere nella Loggia di Psiche Fratelli Palombi Editori 1998 Guida Mirabilia Italiae guide La Villa Farnesina a Roma Franco Cosimo panini aprile 2014 Guida alla Mostra de La Loggia di Amore e Psiche Raffaello e Giovanni da Udine Guida a cura di Flavio Tarquini, Sandro Bonacquisti, Carlo Blasi Guida del Museo Orto Botanico di Roma Sapienza Università Editrice aprile 2014 Guida a cura di Antonio Sgamellotti e Giulia Caneva I colori della prosperità Frutti del vecchio e nuovo mondo Roma 20 aprile- 20 luglio 2017 Bardi Edizioni Sitografia “Loggia digitale” realizzazione del sistema interattivo “Loggia digitale” http://vcg.isti.cnr.it/farnesina/ Ringraziamenti Tutti gli attori del Museo Diffuso e le proff.sse Paola Mathis, Silvia Fico e Maria Cristina Zerbino del Liceo Montale per la gentile collaborazione.